ANIMALI AL SEGUITO |
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Articolo pubblicato su www.facebook.com/Winniler in data 16/12/2020 ATTENZIONE: si ricorda che quanto compare in questa pagina è coperto dalle vigenti norme del copyright |
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Spesso ci si interroga su quali parole, toponimi, leggi siano arrivate con i Longobardi giungendo sino a noi, dimenticandosi di come un popolo in marcia avesse al seguito anche armenti necessari alla propria sussistenza. Oggi vedremo il caso di un bovide: la Vacca Rossa Reggiana!
Dalla Pannonia giunse nel nostro territorio proprio con la migrazione longobarda del 568 (a sostegno di ciò le somiglianze presenti tra la vacca emiliana e alcune razze dal mantello ugualmente rossiccio presenti in Ucraina e nella Russia Centrale). Molto importante in passato, tanto che durante il Rinascimento il bue rosso veniva rappresentato nelle opere pittoriche relative alla Natività, rischiò di scomparire nel dopoguerra a causa della meccanizzazione del lavoro nei campi e di incroci con altre razze per incrementare la produzione di latte (si passò dai ben 139.695 capi del 1954 agli appena 1.000 del 1980), fortunatamente nuove strategie di valorizzazione stanno portando ad un costante recupero demografico (attualmente la razza conta circa 2.565 capi presenti in 177 allevamenti).
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