GLI SCALIGERI E LA TRADIZIONE LONGOBARDA

Articolo pubblicato su www.facebook.com/Winniler in data 13/05/2020

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Troppo spesso ci si dimentica di come i Longobardi abbiano avuto un'influenza duratura sui territori del Regno anche secoli dopo la caduta del 774: ancora intorno al 1000 la Neustria conservava il nome di "Lombardia" (ora rimasto solo nell'attuale regione). fino al XIII secolo si hanno notizie di persone che in giudizio si appellavano alla legge longobarda, senza contare nomi e vocaboli che perdurano sino ai giorni nostri nelle lingue locali come nell'italiano.

Oggi però vogliamo portare ad esempio il caso della dinastia scaligera che impostò la propria esistenza nell'esaltazione dell'eredità longobarda di cui si sentiva fiera erede. Ricordiamo subito come i Della Scala regnarono sulla Verona che fu prima di Teodorico e poi del nostro glorioso re Albwin/Alboino, che ne fece la prima capitale del Regno Longobardo (la cui regione ad est del fiume Adda aveva il nome di "Austria").

Stemma di Cane della Scala [da "Arme de' principi di Este ; Arme de' Carraresi signori di Padova"]. Si notino il cimiero a forma di cane e la scala a 4 pioli.

Questa la descrizione che accompagnava lo stemma: Cane della Scala, Sig. di Verona fu terzo Signore della città di Padova, et la dominò anni otto, et mesi undici. Costui portava un cane mastino per cimiero, et le bande rosse e bianche.

"Lo primo tuo refugio e ‘l primo ostello sarà la cortesia del gran Lombardo" [Dante Alighieri, Paradiso, Canto XVII 70-71] con questi versi il Sommo Poeta si riferiva a Bartolomeo Della Scala, figlio di Alberto I e fratello maggiore di Cangrande, che resse Verona dal 1301 al 1304; non vi sarà certo sfuggito l'appellativo di "gran Lombardo".

Come abbiamo più volte ricordato il cane rappresentava l'animale totemico dei Longobardi tanto che secondo alcuni studiosi il nome ancestrale "Winniler" potrebbe significare "cani furiosi"; nella famiglia dei Della Scala molti erano i nomi che omaggiavano l'animale: abbiamo infatti Mastino, Cansignorio, Cangrande (Can Francesco della Scala era detto Cangrande I e soprannominato "Canis magnus"). Curioso come i due levrieri che in alcuni stemmi circondano la scala possano portare alla mente la sepoltura longobarda della vicina Povegliano Veronese, dove un cavallo venne trovato inumato assieme a due cani della stessa tipologia.

Statua equestre di Mastino II della Scala [dettaglio dell'elmo sormontato da cimiero a forma di testa di cane].

Ma è in ricordo della élite guerriera degli hundingas/cinocefali longobardi che troviamo il più grande riferimento simbolico adottato dagli Scaligeri: sappiamo infatti che i cimieri che sormontavano gli elmi scaligeri erano a foggia di testa canina a rappresentare le pelli di tale animale indossate nell'antichità dai sacri guerrieri di Godan. Come già detto lo stesso simbolo si trova nell'araldica della famiglia assieme al simbolo della scala che vedremo subito.

Poche righe sopra abbiamo nominato re Albwin/Alboino, il cui nome ricorre frequentemente tra gli esponenti scaligeri, egli fu importante per i Della Scala non solo per l'aver scelto Verona come prima capitale del Regno Longobardo, ma anche perché in tale città fu sepolto con grandi onori; Paolo di Warnefrit nella sua Historia Langobardorum così descrisse il luogo della deposizione "Il suo corpo, tra il grandissimo pianto e i lamenti dei Longobardi, fu sepolto sotto le rampe d'una scala contigua al palazzo" [HL, II-28] ed è proprio all'importanza di tale scala che gli Scaligeri potrebbero aver consacrato il loro nome e la loro araldica.

Stemma scaligero nella variante con i 2 levrieri ai lati della scala a 4 pioli.

A tal proposito chiudiamo riportando un estratto dell'articolo "Stirpe di cinocefali":
Il germanista Otto Höfler nel saggio "Cangrande di Verona e il simbolo del cane presso i Longobardi" fa il punto sulle origini dell’onomastica longobarda in questi termini: ”Se la schiatta scaligera, con i suoi uomini CANI e ALBOINI, dovesse davvero trarre il proprio nome da questa ‘scala’ di Alboino, il fatto sarebbe una sorprendente conferma della tesi secondo la quale questo luogo di sepoltura era consacrato in quanto ‘Handgemal’ era anche simbolo e contrassegno di costumi germanici. Non solo l’albero genealogico dei Signori DELLA SCALA ricondurrebbe allora al sangue longobardo, ma anche il loro orgoglio di stirpe a santuari longobardi, e il loro sistema di vita si collegherebbe a ordinamenti altogermanici”.